In questo secondo articolo non possiamo sottrarci dal dire due parole su chi fornisce la materia prima per queste preziose creazioni. E dire crsitallo, da 150 anni a questa parte, è dire Cristallo di Boemia. Quindi : Swarosvki, chi altri?
Come noto, la Swarovski è il marchio di punta della Swarovski International Holdings di Zurigo, Svizzera. Ha il suo quartier generale a Wattens vicino a Innsbruck, in Austria. La parola dev’essere pronunciata “svarovschi”, e non svaroschi.
È specializzata nella produzione di manufatti in cristallo e deve la sua fama sia all’alta qualità della lavorazione che a quella del materiale usato. La sua composizione è in vetro e piombo (circa il 30%) ma l’esatta formula è gelosamente custodita come segreto industriale. Il logo aziendale è rappresentato da un cigno che è apposto su ogni prodotto come segno di autenticità. Il particolare cristallo è stato ideato da Daniel Swarovski nato in Boemia nel 1862.
La materia prima viene utilizzata per diverse linee di prodotto. Dai componenti per bigiotteria all’ottica di precisione, dall’oggettistica per la casa, alla gioielleria.
Daniel Swarovski, tagliatore di vetro e gioielliere in Svizzera originario della Boemia, brevettò nel 1892 una macchina da taglio, incrementando la produzione e la lavorazione di cristalli.
Nel 1895 Daniel Swarovski, il finanziere Armand Kosman e Franz Weis fondarono la Swarovski company, conosciuta originariamente come A. Kosmann, Daniel Swarovski & Co, successivamente abbreviata come K.S. & Co. L’industria di taglio di cristalli fu stabilita a Wattens per godere della disponibilità di risorse energetiche garantite dalla locale centrale idroelettrica, in grado di sostenere i processi di lavorazione energicamente dispendiosi brevettati da Daniel.
Nel 2004, Swarovski ha creato una stella di cristallo di oltre 2,5 metri di diametro, per un peso di quasi 250 kg, che è stata da allora in cima all’albero di Natale del Rockefeller Center a New York per cinque anni consecutivi.
Swarovski è stato anche uno degli sponsor del film Il fantasma dell’opera di Joel Schumacher, dove il lampadario era composto da cristalli Swarovski. Successivamente viene anche inquadrata la vetrina di un negozio Swaroski. Tuttavia, invece di usare il fiore di stella alpina, come sarebbe stato corretto fare nell’era in cui il film era ambientato, viene utilizzato il logo attuale, col cigno (nella foto sopra un pendente moderno in cristallo Swarovski)